Puglia: droga nascosta nell’armadio sotto sacchetti profumati che non ingannano però il fiuto di Eros. Arrestata coppia tarantina

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Taranto, coadiuvati in fase esecutiva da quelli della locale Compagnia e dal Nucleo Cinofili di Modugno, hanno arrestato una giovane coppia, un 35enne ed una 41enne del luogo, presunti responsabili di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Gli insospettabili coniugi hanno ricevuto una inaspettata visita dei militari dell’Arma che, al termine di un protratto servizio di osservazione, hanno deciso di eseguire una perquisizione presso il loro domicilio.

Così i Carabinieri sono riusciti a recuperare nell’abitazione della coppia una consistente riserva di stupefacenti di diversa tipologia. Infatti, nel corso delle operazioni, hanno rinvenuto e sequestrato un etto di sostanza stupefacente del tipo cocaina, cinquanta grammi di eroina, nonché una mazzetta di banconote di piccolo taglio ritenute il provento dell’attività illecita. Il tutto, maldestramente occultato all’interno di un armadio posto nella stanza da letto, sotto a pile di indumenti e sacchetti profumati, forse nel vano tentativo di poter eludere l’allenato fiuto dei cane antidroga dei Carabinieri, che invece lo ha individuato.

Eros, il pastore tedesco di due anni, grazie alla formazione nella ricerca di sostanze stupefacenti a lui impartita dal Centro Carabinieri Cinofili di Firenze, istituito l’8 novembre 1957 dall’Arma dei Carabinieri con il compito di assicurare l’addestramento del personale e dei quadrupedi in forza ai Servizi Cinofili dislocati su tutto il territorio nazionale, ha segnalato velocemente al suo conduttore la presenza della droga all’interno dell’armadio, appena entrato nella camera da letto, con il mobile ad ante chiuse. Lo stupefacente sequestrato è stato affidato al Laboratorio di Analisi del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Taranto, per le opportune analisi qualitative e quantitative

. Fatta salva la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva di condanna, al termine delle formalità di rito, come disposto dall’Autorità Giudiziaria, la 41enne è stata sottoposta agli arresti domiciliari presso la propria abitazione, mentre il 35enne è stato condotto presso la Casa Circondariale di Taranto.

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