Ieri sera verso le ore 22,00 sul carcere di Taranto volava un drone carico di droga e microtelefoni cellulari. Il tutto era destinato ad alcuni detenuti di una stanza del terzo piano della casa circondariale, nel settore di massima sicurezza. Mentre il drone era intento ad arrivare a destinazione, fuori del carcere qualcuno stava accendendo dei fuochi d’artificio. Sicuramente servivano per coprire il rumore del drone in modo che nessun agente di polizia penitenziaria potesse accorgersene.
Ma per i malavitosi non è andata come avevano progettato, infatti, forse per il forte vento, il drone non è riuscito a mantenere il volo ed è andato ad impigliarsi in alcuni cavi per poi precipitare al suolo. La caduta ha attirato l’attenzione di una guardia carceraria che ha dato subito l’allarme.
Una volta recuperato, nel drone è stata trovata la droga nascosta in alcuni wurstel e due microtelefoni cellulari dotati anche di cavetto usb per ricaricarli.
Il fatto è stato denunciato dai sindacati Osapp e Sappe. “Come sempre, in fatto di tecnologia, la criminalità organizzata è al passo con i tempi”– ha dichiarato Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp – “a differenza dell’ Amministrazione Penitenziaria, che per problemi di disorganizzazione e di disattenzione costringe la Polizia Penitenziaria a mantenere a livelli del secolo scorso sia le proprie dotazioni in ausilio del servizio sia il proprio bagaglio di aggiornamento professionale”.