«Se non paghi ti scanno come un maiale, ti distruggo» – agghiaccianti le parole pronunciate dalla cella del carcere di Poggioreale attraverso i messaggi vocali registrati con il telefonino. Autore delle minacce è uno dei soggetti arrestati dai militari della Guardia di Finanza dei Comandi Provinciali di Bari e Barletta che hanno dato esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bari su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, applicativa di misure cautelari personali. In totale, sono state arrestate cinque persone:
I messaggi vocali sono stati inviati da un pregiudicato di Trani e affiliato al clan Capriati di Bari – ora accusato di estorsione aggravata dal metodo mafioso – che avrebbe così vessato titolare di un calzaturificio, pretendendo dalla vittima ripetutamente soldi per ripianare un debito da 100mila euro e garantirgli protezione da altri usurai. Il pregiudicato è stato arrestato con altre quattro persone dai militari della Guardia di finanza nell’ambito di un’operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Bari. Secondo la ricostruzione, attraverso le videochiamate dalla cella in cui sta scontando una condanna a 16 anni per omicidio, il detenuto avrebbe monitorato il transito del denaro da parte dell’imprenditore. L’odierna operazione costituisce l’epilogo di articolati approfondimenti investigativi, coordinati dalla D.D.A. – eseguiti dal GICO del Nucleo PEF Bari unitamente alla Compagnia di Trani – che hanno consentito di accertare diversi episodi estorsivi ai danni di un imprenditore tranese.
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