Riceve una telefonata di disponibilità all’intervento chirurgico del marito che però nel frattempo, è deceduto per una grave patologia tumorale. A renderlo noto è la vedova di un ex operaio dell’Ilva di Taranto, segnata da un dramma che ha dell’incredibile:
Un lungo percorso di diagnosi:
Stando a quanto si apprende, il marito, affetto da un tumore al duodeno, è morto a soli 45 anni nel 2024, dopo un lungo e doloroso percorso di malattia. Recentemente, la donna ha ricevuto una telefonata che ha riaperto ferite mai rimarginate: i sanitari la informavano della disponibilità di un intervento per suo marito, che era in lista d’attesa da circa due anni. La donna si è così vista costretta a spiegare che suo marito, nel frattempo, era deceduto. Dopo un ricovero e un intervento chirurgico per una biopsia, la diagnosi di linfoma non Hodgkin a cellule T è arrivata solo dopo alcuni mesi. Nonostante i successivi di cura, l’uomo non è riuscito a sopravvivere alla grave malattia. L’intervento che avrebbe potuto cambiare le sorti della sua vita è rimasto solo un’illusione, un appuntamento mai concretizzatosi. L’azienza sanitaria locale, interpellata sulla questione, ha cercato di prendere le distanze dall’accaduto:
Resta il dolore per la grave perdita:
Stando a quanto si apprende, la convocazione per l’intervento non era stata effettuata da loro, ma da un’altra azienda sanitaria che aveva preso in carico il paziente. Restano però profonde riflessioni ed un senso generale di indignazione per una tragedia che forse, con la giusta tempestività, avrebbe potuto terminare in maniera differente. Questa storia mette in luce non solo le numerose difficoltà affrontate da chi si trova a combattere contro una malattia devastante, ma anche le problematiche di un sistema sanitario che, in alcuni casi, sembra non essere in grado di garantire le cure necessarie in tempi adeguati.
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