Bollette dell’acqua salate per gli agricoltori di Puglia: incremento che sfiora il 100% mentre la concorrenza sleale avanza

«Gli aumenti retroattivi del prezzo dell’acqua per gli utenti del Consorzio di Bonifica Centro Sud che emergono dalle cartelle di pagamento notificate in questi giorni, dalle quali si evince un incremento che sfiora il 100%, rischiano di creare una sorta di concorrenza sleale sui costi di gestione, visto che per le aziende agricole che utilizzano l’acqua dei pozzi gestiti dall’ARIF le cifre sono pari alla metà». Lo evidenzia il presidente della Copagri Puglia Michele Palermo, chiedendo per tali ragioni un confronto urgente con l’assessore regionale all’agricoltura Donato Pentassuglia.

«Ad aggravare la situazione c’è il fatto che tale aumento si sia concretizzato senza il minimo confronto con le organizzazioni agricole», prosegue il presidente, ad avviso del quale «è altrettanto paradossale che i rapporti con il Commissario straordinario del Consorzio Unico di Bonifica Centro Sud Francesco Ferraro siano esclusivamente di natura epistolare, nonostante la grande rilevanza e delicatezza del suo incarico». «Basti pensare al caso delle prossime imminenti elezioni per il Consiglio di amministrazione del Consorzio, del quale siamo stati messi a conoscenza esclusivamente via mail, senza alcun confronto preventivo e senza, soprattutto, avere alcun tipo di indicazione relativa alle modalità operative per lo svolgimento delle stesse», osserva Palermo, ricordando che «tutti questi episodi fanno il paio con quelli avvenuti appena sei mesi fa, quando i due subcommissari dell’Ente, fra i quali il direttore della Copagri Puglia Alfonso Guerra, rassegnavano le loro dimissioni proprio a causa della mancanza di confronto e coinvolgimento».

«Per queste e altre ragioni, la Copagri Puglia non ha alcuna intenzione di partecipare alle elezioni del nuovo CdA; tale decisione, oltre che alla già citata mancanza di confronto, è legata alla situazione debitoria dell’Ente, che ignoriamo completamente, e alla modifica del piano di classifica vigente, che deve necessariamente essere rivolto all’ampliamento della platea dei contribuenti, mutuando il principio secondo cui a sostenere il costo per fronteggiare il rischio idraulico e idrogeologico deve concorrere la maggioranza della popolazione pugliese e non soltanto i proprietari di terreni situati nelle aree più difficili della Regione», conclude il presidente della Copagri Puglia, appellandosi a Pentassuglia affinché raccolga e faccia proprie le legittime istanze del comparto.

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