Puglia: telefonini in carcere, 41 indagati a Brindisi

L’inchiesta riguardante il misterioso ingresso dei telefonini all’interno del carcere di Brindisi, eludendo i controlli di sicurezza, solleva diversi interrogativi ai quali dovrà rispondere la giustizia. Il periodo investigativo verte su nove mesi, precisamente da marzo a dicembre 2023, quando il rinvenimento di un microtelefono in una cella ha dato avvio alle indagini. 41 soggetti sono ora sotto indagine da parte della Procura di Brindisi per aver violato il divieto di possedere, detenere o utilizzare telefoni cellulari dietro le sbarre, reato punibile con pene che vanno da uno a quattro anni di carcere:

Si indaga per risalire alle responsabilità:

Attualmente, si sospetta che i 41 indagati abbiano utilizzato i dispositivi mobili direttamente dalle loro celle in più occasioni, non limitandosi ai colloqui con i familiari. Questo aspetto rappresenta uno dei nodi da sciogliere per gli inquirenti. Alcuni detenuti coinvolti nell’indagine si trovano ancora reclusi, mentre altri sono stati rilasciati. In passato, tra il 2020 e il 2022, erano già emerse situazioni simili di telefoni cellulari introdotti illecitamente nel carcere di Via Appia, tanto che il Sappe, sindacato autonomo della polizia penitenziaria, aveva richiesto l’installazione di dispositivi per bloccare la ricezione del segnale.

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