Un gesto di grande umanità, ma che ha suscitato anche discussioni, quello compiuto da una giovane ragazza di Bari che ha lanciato un appello sui social media per trovare una casa a nove cuccioli di topi (per la precisione, piccoli di ratto, noti anche con il nome di “topi del vecchio mondo”) nati da pochi giorni, salvati durante lo smantellamento di una vecchia struttura. La storia inizia con il ritrovamento del nido, che sembrava ormai abbandonato (la madre, probabilmente, è stata aggredita e scacciata in malo modo da altri soggetti). Di fronte a questa scena, la giovane, ha deciso di portare i piccoli roditori nella sua abitazione, in attesa di trovare una sistemazione adeguata. Successivamente, la pagina Facebook di un rifugio di Mola di Bari ha confermato di aver accolto i nove cuccioli di roditore:
Questa notizia ci aiuta a comprendere come anche gli animali meno apprezzati dall’uomo siano comunque delle vite. Un concetto ben compreso dagli animalisti vegani e antispecisti che, diversamente da altri, non fanno distinzione di specie davanti alle creature viventi. A chi critica queste iniziative, facciamo notare che, in un mondo pieno di crudeltà, a prescindere dall’idea che abbiamo nei confronti di questi animali, è comunque bello sapere che lì fuori c’è qualche animo gentile e particolarmente sensibile alla vita altrui. L’altro aspetto interessante è che questi animi gentili si incontrano e si aiutano tra loro, in una perfetta ed affascinante sinergia, decisamente più concreta e silenziosa rispetto ad altre realtà urbane, a nostro avviso invece più caotiche e superficiali.
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