Puglia: atti persecutori, estorsione e uso di ordigni, tre arresti nel leccese

Nella mattinata di ieri sabato 25 gennaio, i Carabinieri della Compagnia di Tricase hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali a carico di tre persone, due in carcere e una agli arresti domiciliari, ritenute presunte responsabili di una serie di gravi reati, tra cui tentata estorsione, atti persecutori, danneggiamento mediante deflagrazione di ordigno esplosivo e violazioni in materia di sostanze stupefacenti. Le misure restrittive sono il risultato di un’accurata e meticolosa indagine condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo di Tricase, avviata alla fine di maggio 2024, a seguito di due atti intimidatori che avevano scosso il paese di Presicce-Acquarica:

Il primo episodio, avvenuto il 15 maggio, ha visto il posizionamento di un ordigno rudimentale, che fortunatamente non è esploso, davanti a un’attività commerciale. Il secondo atto, avvenuto il 29 maggio, ha invece provocato ingenti danni alla struttura a causa della deflagrazione di un ordigno. Grazie all’attività info-investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Lecce, i Carabinieri sono riusciti a identificare un 59enne come mandante dei reati, realizzati in concorso con altri tre soggetti attualmente in fase di identificazione. Le indagini hanno inoltre permesso di attribuire allo stesso e a sua figlia 35enne la responsabilità della tentata estorsione e degli atti persecutori mirati a costringere la commerciante e il suo compagno, un medico del posto, a sublocare i locali dell’attività.

In aggiunta, le indagini hanno rivelato un traffico di sostanze stupefacenti che ha coinvolto anche la compagna del 59enne, una giovane di origini moldave. I Carabinieri hanno sequestrato diverse dosi di cocaina, rivelando un ulteriore strato di criminalità che si cela dietro la facciata di una comunità tranquilla.

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