La Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese, simbolo di sostenibilità e volano di sviluppo per tutti i territori attraversati, da oggi si arricchisce di un ulteriore, significativo tassello: un segmento di otto chilometri, lungo il canale principale dell’acquedotto, che unisce Pineta Ulmo, nel territorio di Ceglie Messapica, a Monte Fellone, nel comune di Martina Franca. Una salutare e piacevole passeggiata in bicicletta in uno degli scenari più suggestivi della regione, punteggiato di ulivi secolari e delle classiche abitazioni a trullo, realizzata da Acquedotto Pugliese grazie alle risorse messe a disposizione da Regione Puglia e Unione Europea.
Il tratto inaugurato, con lavori durati un anno e collaudo del luglio 2024, è stato realizzato con delibera dell’AIP e fondi regionali con un investimento pari a 1,6 mln di euro, come previsto dal programma 2018-2024 degli interventi della Regione Puglia.
“Con la Ciclovia dell’Acquedotto, l’Acquedotto Pugliese e la Regione Puglia stanno offrendo al territorio un’infrastruttura prestigiosa e straordinaria – dichiara il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano -. Questo intervento, non solo consentirà di guardare da vicino le opere di ingegneria dell’Acquedotto Pugliese, il più grande d’Europa, ma permetterà di valorizzare il patrimonio storico, artistico e agricolo e darà un impulso a forme di turismo e tempo libero basate sulla sostenibilità: dalla mobilità sostenibile al vivere sostenibile, immersi nella natura alla scoperta di luoghi e tradizioni anche enogastronomiche, proprie della nostra regione. Lungo il percorso infatti potranno nascere numerose attività collaterali per una crescita economica del territorio e una sempre maggiore promozione.”
“L’intervento che oggi si inaugura, completa la realizzazione di un primo tratto di 22 km, finanziato con risorse regionali – spiega l’assessore ai Trasporti e alla Mobilità sostenibile, Debora Ciliento –, tratto direttamente collegato al percorso di 166 km, in corso di realizzazione, finanziato con le risorse del PNRR e che sarà ultimato entro il 30 giugno 2026. Grazie alla collaborazione con l’Acquedotto Pugliese, soggetto attuatore, oggi viene aperto ufficialmente al transito in bicicletta un tratto in Valle d’Itria, da Pineta Ulmo fino a Monte Fellone (Martina Franca), dove termina il Canale principale dell’Acquedotto Pugliese. Ma possiamo già dare la buona notizia che l’ulteriore tratto di 10 km fino a Grottaglie (Ta) è stato completato e collaudato. Infine, è in fase di progettazione il tratto Sud della Ciclovia della lunghezza di 157 km, da Grottaglie a Santa Maria di Leuca. Questo significa che i cicloturisti potranno pedalare lungo la ciclovia, alla scoperta di un patrimonio naturale, paesaggistico e di archeologia industriale che caratterizza Puglia, Basilicata e Campania, le tre regioni connesse da quest’opera”.
“Con il tratto inaugurato oggi, prende ulteriormente forma il progetto della Ciclovia di Acquedotto Pugliese, che nella sua interezza si estenderà da Caposele sino a Santa Maria di Leuca, per una lunghezza di quasi 500 chilometri. Un’opera realizzata da Acquedotto Pugliese grazie alle risorse messe a disposizione da Regione Puglia ed Unione Europea, e alla collaborazione delle amministrazioni comunali e provinciali interessate dal tracciato della ciclovia. Un percorso nel segno dello sviluppo sostenibile, leva strategica di tutta la progettualità e l’operatività messa in campo da Acquedotto Pugliese”, dichiara il presidente di AQP, Domenico Laforgia.
La ciclovia di Aqp è il secondo percorso ciclabile europeo su acquedotto ed è parte integrante dell’Itinerario Ciclabile Nazionale n. 11 (Ciclovia degli Appennini) della rete Bicitalia. “Il tracciato segue la storica strada di servizio del canale principale di Acquedotto Pugliese e dispone di 4 aree di sosta attrezzate, di cui 2 con fontanelle (Pineta Ulmo e Ponte Cavaliere), per offrire momenti di ristoro e relax a contatto con la natura”, spiega l’ing. Massimo Pellegrini, responsabile della progettazione della ciclovia.
“La pista, costruita in misto stabilizzato o cementato, è delimitata da staccionate in legno di castagno e caratterizzata dalla presenza di ponti canale storici, esempi straordinari di ingegneria idraulica dei primi del Novecento, che offrono panorami incantevoli sulla Valle d’Itria. Per garantire la sicurezza dei ciclisti – precisa Pellegrini – lungo il percorso sono stati installati cancelli e sbarre che controllano l’accesso, proteggendo così l’area da veicoli non autorizzati. Inoltre sono presenti due attraversamenti principali sulle provinciali SP 23 e SP 66, dotati di semafori a chiamata per i ciclisti”.
La Ciclovia dell’Acquedotto s’inserisce a pieno titolo nel Piano regionale della mobilità ciclistica che, in coerenza con quanto previsto dal Piano strategico di sviluppo del turismo in Italia, mira a realizzare una rete ciclabile regionale continua ed uniformemente diffusa sul territorio, definendo itinerari di lunga percorrenza che valorizzino quelli già consolidati o programmati e privilegino le strade a basso traffico. L’idea di fondo è contribuire alla diffusione della cultura della mobilità sostenibile, favorendo e diffondendo l’uso delle biciclette sia per scopi turistico-ricreazionali sia per effettuare gli spostamenti sistematici casa-lavoro e casa-scuola, ponendo particolare attenzione ai criteri utili ai fini della sua realizzazione. Il progetto della ciclovia abbraccia l’idea di sviluppo sostenibilesu cui si basa tutta l’attività di Acquedotto Pugliese, come testimonia il Piano Strategico al 2026.
Contribuire allo sviluppo del turismo sostenibile in Puglia, realizzando e potenziando i percorsi ciclabili, significa per Acquedotto Pugliese dare ulteriore concretezza alla propria missione: assicurare la gestione del servizio idrico integrato, in un’ottica di economia circolare, nel rispetto delle caratteristiche paesaggistiche e ambientali del territorio, promuovendo ogni iniziativa utile ad accrescere un approccio responsabile nei confronti del patrimonio naturale da preservare e valorizzare. La testimonianza dell’impegno di Acquedotto Pugliese, concretamente e direttamente al servizio dei cittadini e del territorio, nella prospettiva di migliorare e potenziare la gestione del servizio idrico integrato, promuovendo al contempo ogni iniziativa rivolta a creare ulteriore benessere e sviluppo.
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