La Procura della Repubblica Bari ha chiesto cinque condanne a pene comprese tra un anno e sei mesi e i due anni di reclusione nei confronti di alcuni imprenditori, attualmente accusati di aver speculato nel periodo del lockdown per pandemia da Covid, avviando con le Asl pugliesi, contratti per forniture di centinaia di migliaia di mascherine Ffp2 e Ffp3 con rincari dal 41 al 4100%:
Stando a quanto emerso dalle indagini della Guardia di finanza, nel corso del delicato periodo storico emergenziale, gli imprenditori avrebbero applicato sovrapprezzi sempre più alti, arrivando a vendere mascherine del valore di poche decine di centesimi fino a oltre 20 euro ciascuna. Nel corso della requisitoria, il procuratore ha sottolineato come quelle mascherine fossero “necessarie per la vita delle persone” e di come l’operazione di “vendita allo scoperto nuda” fosse una “operazione speculativa ai massimi livelli”, in quanto gli imputati “avevano l’obbligo di dire di non avere” le mascherine oggetto del contratto. Per questi, agli imprenditori sono contestati i reati di manovre speculative su merci, tentata truffa aggravata e frode in pubbliche forniture:
La Procura ha chiesto nei loro confronti anche il pagamento di una multa da 500 euro. Per due fratelli, responsabili di due società del barese, è stata chiesta la condanna a un anno e sei mesi di reclusione e il pagamento di una multa da 300 euro.
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