Archeologia Puglia: anche una palla di catapulta e scorpio romana scoperti negli sccavi a Muro Leccese – le foto diffuse sui social

ricostruzione di una scorpio romana

Anche una palla di catapulta e i resti di un’arma scorpione (versione più piccola della balista) di origini romane sono stati individuati nel corso degli scavi archeologici nel territorio di Muro Leccese, in terra messapica. Lo rendono noto i promotori degli scavi attraverso molteplici aggiornamenti fotografici pubblicati sulla Pagina Facebook:

 

Con l’annessione delle città-stato greche nel 146 a.C., la cultura ellenistica cominciò a diffondersi nella Repubblica romana. Gli ingegneri romani carpirono la tecnologia della balista a torsione inventata dai macedoni e la svilupparono successivamente in modelli più piccoli nel 50 a.C., gli scorpioni, in modo che potessero essere facilmente trasportate sul campo di battaglia. Generalmente la lunghezza dei dardi di uno scorpione era standardizzata in 3 spanne (69 cm), che potevano essere scagliati con precisione a una distanza di 100 metri, mentre la gittata utile era di 400 metri. Durante l’età repubblicana e Imperiale, era la norma che ogni centuria avesse un numero tipico di scorpioni e baliste. Gli scorpioni venivano posizionati in batterie su alture in modo da sfoltire le truppe avversarie e fiaccare il nemico. Questo tipo di arma venne utilizzato largamente da Giulio Cesare nella campagna militare in Gallia e in particolar modo durante l’assedio di Avarico. La ridotta dimensione permise all’arma di essere impiegata anche su carri, prendendo così il nome di carrobalista. Sulla Colonna Traiana se ne possono vedere riproduzioni in bassorilievo.

Per darvi un’idea di come poteva funzionare una “Scorpio” romana, riportiamo qui sotto il link ad un video diffuso sul web che documenta una realistica rievocazione dell’antica arma:

Un altro video:

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