Puglia: bracciante morì sotto caldo torrido, per il Tribunale fu schiavitù e omicidio colposo”, due condanne in Salento

Confermate le condanne nei confronti dei responsabili della morte di un bracciante di origini sudanesi di 47 anni deceduto per un malore nel primo pomeriggio del 20 luglio 2015 nelle campagne tra Nardò e Avetrana:

Stando a quanto si apprende, il lavoratore 47enne fu colpito da un malore fatale mentre raccoglieva pomodori in una giornata dal caldo torrido, con la temperatura vicino ai 40 gradi. A distanza di anni dalla tragedia, i giudici della Corte d’assise hanno condannato a 14 anni e sei mesi di reclusione un uomo di 82 anni, imprenditore agricolo di Porto Cesareo (Lecce), ed un 42enne originario del Sudan, ritenuto un mediatore per gli arrivi in Salento dei braccianti stagionali da impiegare nella raccolta nei campi. I due sono stati così riconosciuti colpevoli di riduzione in schiavitù e omicidio colposo. Per entrambi è stata disposta l’interdizione dai pubblici uffici.

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