“È arrivata in mattinata la comunicazione da parte dei Carabinieri Forestali della presenza di un esemplare di capovaccaio che si era smarrito nel Salento ed era, con molta probabilità, stremato e affamato. Si tratta di un avvoltoio di piccole dimensioni, presente in Italia in numero talmente esiguo da essere considerato la specie avifaunistica a maggiore rischio di estinzione” – lo rendono noto sui social dal Centro Recupero Fauna Selvatica Omeoterma (presso il Museo di Storia Naturale del Salento a Calimera) che, attraverso un post pubblicato su Facebook, aggiunge:
“Il progetto LIFE Egyptian vulture ha lo scopo di favorirne la conservazione attraverso la riproduzione e la reintroduzione in natura dei soggetti nati in cattività. Il progetto, finanziato dall’Unione Europea, vede coinvolte Italia e Spagna (Isole Canarie) ed è coordinato da E-Distribuzione S.p.A. In Italia, Ispra Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale, ne segue, tra l’altro, la riproduzione, il rilascio e il monitoraggio post rilascio. Il giovane capovaccaio si chiama Pina ed è nato lo scorso anno al CERM Centro Rapaci Minacciati (Toscana) e liberato il 16 maggio scorso nel Parco Naturale della Murgia Materana. Pina si trovava da qualche giorno nel centro abitato di Castro e, seguendo le coordinate geografiche del GPS di cui è dotata, è stata recuperata in un terrazzo dalle Guardie per l’ambiente supportate dai Carabinieri Forestali. In accordo con Guido Ceccolini, direttore del CERM, che ne seguiva i dati gps in coordinamento con ISPRA, Pina è stata ricoverata nel Centro recupero fauna di Calimera, dove sarà nutrita e accudita nell’attesa di essere restituita alle amorevoli cure di coloro che ne hanno seguito tutte le fasi della crescita e della reintroduzione” – si legge nel post. Il link alle immagini:
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