In data 26/03/2021 è nata ufficialmente la prima associazione di ristoratori ed addetti alla somministrazione di alimenti e bevande di tutta la Puglia, dinanzi al notaio Francesco Petrera e con la sinergia dei professionisti dello Studio Legale Coccioli di Bari. L’associazione ha già raggiunto, in pochissimo tempo, all’incirca cento adesioni da tutta la Regione di professionisti del settore. Di seguito il comunicato ufficiale:
“In un periodo storico estremamente delicato e all’indomani dell’ennesimo provvedimento restrittivo, noi ristoratori e addetti alla somministrazione di alimenti e bevande di tutta la Puglia abbiamo scelto di non restare fermi a guardare. Abbiamo quindi deciso, come mai è stato fatto sinora, di associarci democraticamente e di fare fronte comune per affrontare al meglio questa situazione così drammatica, delicata e cruciale, costituendo la prima associazione di professionisti della ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande in Puglia. Il dissesto economico creato da questa pandemia è noto a tutti, e noi professionisti, costretti a chiudere ad intermittenza, stanchi della scarsa considerazione riservataci dalle istituzioni, vogliamo invertire la rotta e restituire dignità ad un settore che, da sempre in sinergia col turismo, rappresenta il fiore all’occhiello della tanto decantata bellezza pugliese” – rendono noto i commercianti che hanno poi aggiunto:
“L’intero comparto, tuttavia, è ormai sull’orlo del collasso e l’ultimo DL Sostegni non è altro che l’ennesima inadeguata forma di ristoro, non sufficiente, nemmeno in minima parte, a riparare il danno che tutti noi abbiamo subito in questo anno di chiusure e restrizioni. Questa situazione, inoltre, rischierà concretamente di costringerci a licenziare tantissimi dei nostri dipendenti, dandoci l’ingrato compito di lasciare intere famiglie senza alcun tipo di sostentamento. Non riteniamo sia giusto e coerente con quanto sancito dalla nostra Costituzione, promotrice di uguaglianza sociale e di libertà, il dover continuare a sostenere ingenti costi fissi mensili a fronte dell’obbligo di chiusura. Non riteniamo sia giusto che nulla sia stato disposto in tal senso dai Comuni e dalla Regione, nonostante la evidente possibilità di alleggerire il carico fiscale sul nostro comparto, anche attraverso misure straordinarie e contingenti” – hanno aggiunto i commercianti che hanno quindi concluso:
“Riteniamo sia giusto doverci confrontare con gli Enti locali, i Comuni e la Regione, in un’ottica presente e futura e sempre nel pieno rispetto dei principi di legalità e democrazia partecipata. Riteniamo quindi che i tempi siano maturi per associarci, uniti e compatti, consci di rappresentare un comparto strategico per lo sviluppo della Regione Puglia e di doverci tutti assieme impegnare affinché, sin da oggi, venga restituita piena dignità ad un settore che è stanco, ferito, ma non per questo meno desideroso di volersi riprendere con la professionalità e l’impegno da sempre dimostrati” – hanno concluso.
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