Si era sottoposto a 11 vaccinazioni in appena 8 mesi, troppe secondo la ricostruzionedella Corte di Cassazione, che ha confermato la responsabilità dell’eccessivo intervento medico sul caso di un giovane militare deceduto per leucemia fulminante:
Come riportano anche fonti giornalistiche telematiche, infatti, un giovane salentino si arruola nell’Esercito Italiano. E’ il 1999 e il ragazzo, originario di Gallipoli (Lecce) si sottopone ai vaccini. Ad aprile del 200 comincia ad accusare febbre, debolezza e continue perdite di sangue dal naso. Poi la diagnosi: leucemia. Morirà poco dopo, a soli 21 anni. A distanza di circa 20 anni, la famiglia ottiene giustizia:
“È la prima causa che arriva in Cassazione e visto che la Corte ha confermato il nesso di causalità si tratta a pieno titolo di una sentenza che è destinata a rappresentare un precedente per i circa 3mila militari colpiti da linfoma durante il servizio”, è il commento dell’avvocato della famiglia. “Non va demonizzato il vaccino di per sé – chiarisce l’avvocato – ma le tempistiche delle somministrazioni troppo ravvicinate”.
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