Ancora disagi peri lavoratori, ancora cassa integrazione non ricevuta. Lo documetano alcuni lavoratori attraverso una lettera aperta al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro del Lavoro, al Presidente della Regione Puglia e all’Assessore Regionale Leo delle Confederazioni Cobas di Brindisi e di Lecce per la cassa integrazione in deroga società pubbliche Santa Teresa di Brindisi ed Alba Service di Lecce – richiesta di proroga per l’anno 2020 – 5° sollecito. Il contenuto della lettera:
“Egregio Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio, Ministro del Lavoro, Presidente e Assessore Regionale, le Confederazioni Cobas di Brindisi e di Lecce con la presente desiderano sottoporre alla Vostra attenzione, quali vertici istituzionali della Repubblica italiana, la grave situazione in cui si trovano i dipendenti di Santa Teresa e di Alba Service S.p.A. società partecipate per l’intero capitale sociale rispettivamente dalla Provincia di Brindisi e di Lecce e affidatarie della gestione di servizi pubblici provinciali quali manutenzione scuole, manutenzione strade, servizi di pulizia e uscierato, servizi sociali, ecc. servizi di rilevanza costituzionale. Le Confederazioni Cobas di Brindisi e di Lecce in seguito a propria nota prot.271 del 22/11/2019, nota prot.14 del 20/01/2020, nota prot.130 del 06/04/2020 e nota prot.150 del 28/04/2020 con la presente chiedono nuovamente la proroga della concessione della cassa integrazione in deroga per le società pubbliche partecipate Santa Teresa di Brindisi, Alba Service di Lecce e altre società partecipate pugliesi per l’anno 2020.
La situazione delle due società è grave sotto il profilo occupazionale ed economico.
In un primo momento si aspettavano le disposizioni previste nella bozza del “decreto Taranto” ma già all’epoca avevamo chiesto un intervento legislativo in tempi più brevi. Una volta approvato il decreto Taranto la parte relativa alla cassa integrazione in deroga per i dipendenti delle società partecipate dagli enti locali è stata stralciata e rimandata ad un successivo intervento legislativo” – fanno sapere, aggiungendo che:
“Attualmente i lavoratori delle Società Pubbliche sono esclusi dagli ammortizzatori sociali previsti per tutti i cittadini italiani dal decreto “Cura Italia” (decreto legge 18/2020 in vigore dal 17/03/2020). Si aspettavano le disposizioni di legge del “Decreto Aprile” ma ancora una volta non sono stati presi provvedimenti per questa platea di lavoratori.
Se la situazione era già grave prima della crisi sanitaria del corona virus attualmente risulta ancora più allarmante e il nostro sindacato non riesce più a fornire notizie certe sul futuro lavorativo ed economico a questa categoria di lavoratori e rispettive famiglie. In tempo di “copri fuoco” questi lavoratori, in seguito alla pandemia da covid-19, sono stati privati anche della possibilità di manifestare perché per responsabilità e buon senso bisogna aspettare tempi migliori restando a casa. Considerato che questa situazione sta creando una grave tensione sociale nelle due Province pugliesi coinvolte, si chiede un Vostro intervento legislativo immediato. Si chiede, inoltre, di finanziare ulteriormente su scala nazionale i servizi a rilevanza costituzionale svolti da tutte le Province italiane, e di ridare dignità a questi enti locali, restituendo loro un ruolo centrale e attivo e idoneo a supportare le politiche a vantaggio dei cittadini e degli enti locali. L’auspicio è quello che vi sia un’inversione di tendenza radicale nei confronti delle Province italiane prevedendo il conferimento e la gestione di ulteriori servizi pubblici locali cancellati dalla “Riforma Delrio”. Si chiede, pertanto, l’inserimento della Cassa integrazione in deroga per i dipendenti delle società pubbliche partecipate dagli enti locali nella conversione in legge del “Decreto Maggio” oppure in altro provvedimento urgente che il Governo potrebbe varare. Restando in attesa di una Vostra comunicazione in tempi brevi, si porgono distinti saluti” – concludono.
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