Tragedia questa sera nello stabilimento ArcelorMittal Italia di Taranto, dove un operaio 31enne è morto. Erano circa le ore 19,00 e l’operaio Mimmo Massaro di Fragagnano, si trovava nella cabina di una gru quando, a causa di un violento tornado, la gru, alta più di 80 metri, è stata abbattuta precipitando in mare.
Immediatamente sono stati allertati i soccorsi. Dopo circa due ore di ricerche, il corpo del povero operaio non è stato ancora trovato. Le ricerche nelle acque del mare, continueranno nella giornata di domani. Intanto i sindacati Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil e Ugl hanno proclamato uno sciopero per protestare contro la scarsa sicurezza degli operai sul posto di lavoro.
“Un rottame che oltre a seminare morte, terrorizza ogni volta che un alito di vento o qualcosa di più spira sulla nostra città”- dichiara Emidio Deandri, Presidente ANMIL di Taranto- “Mentre scriviamo non abbiamo ancora notizie del l’operaio disperso dopo che il tornado che ha raggiunto la stessa gru dove nel 2012 perse la vita il povero Francesco Zaccaria: quella DM 5 collassata nuovamente mentre un operaio era intento a manovrarla. Oggi sento il dovere di una denuncia ancora più cruda e violenta” – continua Deandri -“perché mentre si dibatte di addendum, immunità, copertura parchi, in quella fabbrica si rischia di morire tra lamiere contorte e corrose dalla ruggine (come foto in allegato), solo per assenza di una manutenzione ordinaria che sarebbe il minimo indispensabile nella fabbrica d’acciaio più grande d’Europa. Ora mi attendo verità, giustizia e finalmente azioni consequenziali, per Francesco, Mimmo e per chi oggi come domani potrebbe pagare ancora con il bene più grande: la vita”.