Aumentano tumori infantili a Taranto ma la chiusura dell’acciaieria non è (al momento) prevista

Va l’immunità, ma nessuna chiusura: questi i fatti oltre alle lunghe discussioni registrate nel secondo incontro svoltosi a Taranto alla presenza del Ministro del Lavoro Luigi Di Maio insieme a Sergio Costa (Ambiente) e Giulia Grillo (Salute) e Alberto Bonisoli (Cultura):

stavolta, mentre le associazioni ambientaliste si son date appuntamento fuori dal palazzo per protestare contro l’inquinamento, la presenza ha dato ampia voce al programma di Governo: “Per Taranto c’è una dotazione finanziaria di un miliardo di euro di investimenti assegnati e solo 300 milioni erano stati utilizzati quando ho presieduto il Tavolo il 24 aprile scorso, oggi sono 700 i milioni impegnati e la cosa più importante di tutte è che entro settembre avremo la possibilità di vedere 500 milioni in fase di esecuzione assegnati ai progetti”. Si parla nello specifico di riqualificazione ambientale, promozione turistica e aiuti a progetti. Ma l’acciarieria – ha precisato Di Maio – resterà aperta (anche se non risulterà piu’ intoccabile a causa dell’eliminazione dell’immunità).   Le basi, insomma, per quella “riconversione economica” sulla quale i Cinque Stelle hanno deciso di puntare dopo la mancata chiusura del siderurgico più grande d’Europa. Un’ipotesi che negli scorsi giorni era stata nuovamente ventilata dal Corriere della Sera in cui si parlava di una Taranto che “rischia la chiusura”. Una responsabilità importante se si pensa che la stessa Ministra Giulia Grillo ha presentato dei dati aggiornati in cui si conferma l’aumento dei tumori infantili (sopratutto leucemie) nel territorio tarantino. Tuttavia, l’acciaieria continuerà a funzionare:

Stando alle indiscrezioni giornalistiche, la Lega non vuole che Mittal lasci Taranto ed è molto contrariata dalla decisione di Di Maio di abolire l’immunità. Dice Edoardo Rixi, sottosegretario leghista ai Trasporti, a Huffpost: “Se Mittal va via per noi è una tragedia anche perché ha fatto più Mittal in sei mesi che lo Stato in anni di gestione”. Qualche giorno prima, una dura presa di posizione dell’eurodeputata tarantina Rosa D’Amato (M5S):

“Con il M5S al governo siamo riusciti finalmente ad affermare un principio sacrosanto a Taranto: chi inquina paga, anche penalmente. Salvini e Confindustria la smettano di fare da cassa di risonanza alle minacce di ArcelorMittal. Prima vengono i tarantini e la loro salute, se lo mettano in testa. Il futuro del territorio è nella riconversione economica che il M5S sta portando avanti, come dimostra l’incontro di lunedì. Con la riconversione daremo fiato ai veri imprenditori che vogliono investire in uno sviluppo sano, duraturo e sostenibile. La voglia di partecipazione a questo grande progetto che ho lanciato con l’osservatorio Tri0, è elevata, come ha dimostrato tra gli altri l’Ordine degli ingegneri”.  Video del secondo incontro svoltosi lo scorso 23 giugno: