Puglia: ora protestano anche i vivaisti contro le “inefficienze della macchina regionale”

Non bastavano gli agricoltori dei Gilet Arancioni, gli associati di Coldiretti, gli psicologi pugliesi e quant’altro: adesso a protestare contro le inefficienze della macchina regionale sono anche i vivaisti. Oltre 1.000 tra imprenditori e dipendenti del settore vivaistico si sono riuniti stamane, lunedì 11 febbraio, presso i Vivai Agricoltura Giovane Cooperativa nell’agro di Monopoli. Motivo dell’incontro l’immobilismo della Regione Puglia dinanzi alle richieste del comparto che vorrebbe l’attuazione di deroghe regionali già previste a livello normativo nazionale e comunitario per poter continuare ad operare e non condannare definitivamente una fetta virtuosa dell’economia pugliese.

“Mentre la Xylella avanza e i vivaisti pugliesi sono allo stremo, l’unico spettacolo che la Regione Puglia riesce ad offrire è una querelle fra l’assessore regionale all’Agricoltura, Di Gioia, e il direttore dell’Osservatorio Fitosanitario, Tedeschi. Senza voler entrare nel merito di chi ha torto e chi ha ragione, di chi sia deputato a firmare l’autorizzazione per la “movimentazione del materiale vegetale nelle zone infette”, appare comunque evidente intanto uno scollamento senza precedenti fra l’organo politico e quello tecnico, ma soprattutto l’inadeguatezza della Regione Puglia a gestire la fase di crisi dell’Agricoltura pugliese” – ha dichiarato il consigliere regionale di Direzione Italia, Renato Perrini, dopo l’audizione dell’assessore Di Gioia in quarta Commissione.

“La Regione Puglia con la gestione Emiliano non ha professionisti adeguati in Agricoltura, che conoscono la materia: è questo il vero problema! Lo stesso ing. Tedeschi ha ammesso in Commissione, con grande onestà intellettuale che gli fa onore, di non essere un conoscitore della materia e allora è chiaro che non avendo ai vertici dei tecnici specializzati tutto s’impalla, anzi si assiste al rimpallo delle responsabilità mentre le piantine muoiono e i vivai rischiano la chiusura definitiva delle attività” – conclude Perrini. Sul caso è intervenuto anche il M5S:

Sono trascorsi mesi da quel 3 novembre quando portai i rappresentanti dei vivaisti a confrontarsi direttamente con il direttore del Servizio Fitosanitario Centrale, Bruno Caio Faraglia, presso il Ministero delle Politiche Agricole – commenta il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, componente M5S della Commissione Agricoltura alla Camera – La diffusione della Xylella fastidiosa ha comportato l’estendersi dei territori coinvolti dalle misure fitosanitarie di prevenzione portando al blocco delle attività e della movimentazione i vivaisti orticoli del sudest barese. Ma le soluzioni da attuare sono state spiegate più e più volte alla Regione Puglia che o non comprende o fa finta di non comprendere. E ciò – prosegue L’Abbate (M5S) – appare incomprensibile e scatena la giusta e doverosa rabbia di imprenditori e dipendenti dei vivai pugliesi. Già paghiamo lo scotto della diffusione del batterio e delle gelate che hanno messo in ginocchio le nostre produzioni agricole, ora non aggiungiamo altri problemi quando ciò che è necessario fare è ampiamente noto e risaputo. Su questo versante le responsabilità sono totalmente a carico della Regione Puglia e la Giunta Emiliano eviti di buttarla in caciara, tentando di mischiare le carte. I vivaisti sono a conoscenza di ciò che è necessario fare per permettere loro di riprendere le attività – continua L’Abbate (M5S)– Non si mettano a rischio ulteriori posti di lavoro”.

Il Comitato Fitosanitario nazionale, infatti, nel corso di tutti questi mesi ha ribadito al Servizio Regionale della Puglia cosa andava fatto e con che modalità. La produzione e la commercializzazione di piante specificate e piante ospiti in area infetta è liberamente consentita dalla decisione (UE) 2015/789. La decisione vieta il rilascio del Passaporto delle piante all’interno dell’area infetta e le piante che sono state in area infetta non possono essere movimentate nell’area tampone. Dall’area delimitata non può essere movimentato materiale vegetale verso le aree indenni salvo che non sia conforme ai requisiti di cui all’articolo 9 della Decisione (UE) 2015/789 e, in tal caso, esso sarà accompagnato da Passaporto delle piante. Infatti, l’analisi sulle piante non è sufficiente a dichiararle indenni dal batterio. Per quanto riguarda il documento relativo al campionamento per l’esecuzione delle analisi molecolari sulle piante prodotte in zona tampone e destinate ad aree indenni, il Comitato Fitosanitario Nazionale approfondirà il documento nella prossima riunione che gli operatori si augurano si terrà a breve.

Purtroppo ci ritroviamo a raccogliere i cocci di una gestione fallimentare del fenomeno che perdura da anni ed a cui stiamo iniziando a metter riparo – prosegue Giuseppe L’Abbate (M5S) – Avrei voluto chiedere alla Regione Puglia di venire incontro ai vivaisti con bandi PSR dedicati a quegli operatori che opteranno per gli adeguamenti strutturali necessari per essere dichiarati indenni ma, ahinoi, mi ritrovo a dover richiedere che venga effettuato il minimo già concesso a livelli normativi superiori e non permesso, incredibilmente, sul territorio pugliese. L’auspicio – conclude il deputato 5 Stelle – è che l’Assessore all’Agricoltura Di Gioia dia risposte concrete a stretto giro. Risposte che deve trovare all’interno della Regione Puglia e non altrove”.

“Surreale la Commissione di oggi che avrebbe dovuto dare risposte certe ai vivaisti pugliesi che attraversano una crisi che li vede coinvolti da mesi. L’audizione dell’assessore Di Gioia ha messo in evidenza l’incapacità del Governo regionale e soprattutto la mancanza di coordinamento tra politica e struttura tecnica”. Così il consigliere del M5S Cristian Casili a margine della seduta della IV Commissione Agricoltura nella quale si sono svolte le audizioni sulla situazione del comparto vivaistico pugliese. “La Regione – continua il pentastellato – da tempo avrebbe potuto sbloccare la movimentazione delle “piante specificate” nelle “aree delimitate”, ma nessuno si è voluto assumere la responsabilità, scaricando le competenze all’Osservatorio fitosanitario nazionale”. L’art. 99 della Legge di stabilità regionale 2019 prevede che “La Regione Puglia tutela i vivai e i poli vivaistici presenti nelle zone delimitate, mediante azioni mirate di monitoraggio dell’area di 100 m. circostante il sito produttivo, in attuazione della lettera b), del comma 2, dell’articolo 9 della decisione (UE) 2015/789. I soggetti iscritti al Registro ufficiale dei produttori (RUP), siti nell’area delimitata e non autorizzati all’emissione del passaporto, possono essere autorizzati dall’Osservatorio fitosanitario regionale a produrre e commercializzare, esclusivamente all’interno dell’area delimitata, le piante specificate, con esclusione delle piante ospiti, prodotte all’interno di tale area”.

“I continui rimpalli di responsabilità tra assessorato e struttura tecnica – incalza Casili – non permettono di dare applicazione alla disposizione approvata in Bilancio. A pagarne le conseguenze sono le imprese vivaistiche, costrette a chiudere le attività licenziando centinaia di lavoratori. Non è una novità che questa Regione si incarti su se stessa, iniziando dai problemi che hanno coinvolto i vivaisti idruntini con le barbatelle oltre un anno fa, fino a interessare un intero comparto che non può più attendere le inefficienze della politica e la burocrazia. Da tempo denunciamo la mancanza di personale afferente all’Osservatorio fitosanitario regionale e agli altri enti preposti alla gestione della Xylella fastidiosa. L’assessore Di Gioia non sapendo che pesci prendere ha dichiarato che entro questa sera arriveranno i provvedimenti attesi dal mondo vivaistico e promessi già da mesi. Speriamo – conclude – non sia l’ennesimo annuncio per prendere tempo senza che seguano le risposte auspicate”.

La Replica della Regione“Il decreto Xylella è in fase di approvazione: la Commissione Politiche Agricole, convocata presso la sede della Regione Puglia a Roma per domani 12 febbraio, darà il via libera a un testo che ci consentirà, attraverso i 100 milioni di euro messi a disposizione dal Governo, di mettere in campo utili strumenti operativi, destinati prevalentemente alla rinascita e ricostruzione del potenziale produttivo danneggiato dalla batteriosi. Aver analizzato questo provvedimento anche a livello locale ci ha consentito di poter apportare delle migliorie grazie ai preziosi suggerimenti provenienti dalle associazioni agricole e dai portatori di interessi locali. L’iter si concluderà in sede di Conferenza Stato Regioni, programmata il 13 febbraio alle ore 14.00”. Lo ha detto l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Leonardo di Gioia, a margine della conferenza stampa di questa mattina, convocata per fare il punto della situazione sul decreto Xylella, sulle problematiche legate al comparto vivaistico e sulla questione delle gelate del 2018.

“In merito alla protesta dei vivaisti –  ha sottolineato di Gioia – si sta lavorando ad una soluzione quanto più condivisa possibile. Abbiamo raccolto le giuste istanze dei produttori ed è nostro obiettivo tutelarli dalla burocrazia, troppo spesso paralizzante, mettendoli nelle condizioni di lavorare e mantenere vivo un settore strategico per la nostra regione. Appare comunque difficile il rapporto con il Comitato fitosanitario nazionale che non si è espresso in modo chiaro sulle procedure da attuarsi. La speranza è di chiudere a livello regionale una regolamentazione in grado di risolvere le questioni poste”.

“Sul tema delle gelate del 2018 – ha proseguito l’assessore –, il Ministero ha confermato la volontà di mettere a punto una norma che consenta la deroga al Piano assicurativo nazionale sì da permettere l’accesso al Fondo di Solidarietà nazionale agli agricoltori colpiti dagli eventi catastrofici di febbraio e marzo 2018. Il 14 febbraio si svolgerà a Roma una manifestazione per sensibilizzare il Parlamento ad esprimersi in tempi rapidi. Purtroppo – ha concluso di Gioia – il mondo agricolo pugliese si presenta diviso di fronte ad un appuntamento che avrebbe potuto essere l’occasione di una ritrovata condivisione delle priorità”.

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