Pugno duro del governo nazionale sulle misure per arginare la diffusione del batterio killer. Le misure fitosanitarie ufficiali anti-Xylella, o comunque derivanti da provvedimenti di emergenza fitosanitaria, «ivi compresa la distruzione delle piante e dei prodotti delle piante contaminate», dovranno essere attuate «in deroga ad ogni disposizione vigente, nei limiti e secondo i criteri indicati nel decreto di emergenza fitosanitaria» e nella normativa Ue.
Lo prevede un emendamento dei relatori al decreto legge “Semplificazioni”. La mancata attuazione delle misure ufficiali fitosanitarie necessarie ad evitare la diffusione della malattia è punibile con la reclusione da 1 a 5 anni. Proprio alcuni giorni fa, nelle campagne di Cisternino è stato abbattuto un albero di ulivo “adottato” dal senatore barese Lello Ciampolillo (Movimento 5 Stelle) che, anche contro la volontà ufficiale del Governo, ha tentato in tutti i modi di bloccarne l’abbattimento tentando di sottolineare l’estraneità della presenza del disseccamento nelle foglie in un albero che ufficialmente era stato definito “infetto” dal batterio della xylella.
Per Ciampolillo, dunque, quello abbattuto era un albero “scomodo” che dimostrava l’assenza dei sintomi specifici (il cossidetto CoDiRO – ovvero il complesso del disseccamento rapido dell’olivo). Deriso dai ricercatori ufficiali, il caso è stato concluso con l’eliminazione della pianta. Mentre risultano oramai storiche le discusse battaglie degli agricoltori contro l’abbattimento dei loro alberi, in Salento si è sparsa la voce che un abbattimento controllato avrebbe potuto evitare l’avanzata del batterio (affermazioni sostenute dai ricercatori ufficiali) e non pochi imprenditori agricoli starebbero spingendo per adottare le misure piu’ incisive per contrastare la sputacchina (l’insetto vettore portatore del batterio). In questo clima di incertezza, il “Governo del Cambiamento” decide così di stare dalla parte di chi, in tutti questi anni, ha sostenuto la linea degli abbattimenti degli alberi considerati infetti.
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