ARPA Puglia ha attivo il monitoraggio Ostreopsis per la stagione estiva, allo scopo di verificare, in alcuni tratti costieri destinati alla balneazione, la presenza quali-quantitativa della citata microalga, potenzialmente tossica. Allo scopo, l’Agenzia controlla costantemente da giugno a settembre – con frequenza quindicinale (aumentata nel caso di fioritura conclamata) n° 20 siti, distribuiti sull’intero territorio regionale e rappresentativi della tipologia costiera potenzialmente interessata dalla presenza della specie.
Nella mappa interattiva visualizzata di seguito sono rappresentate le posizioni dei siti di monitoraggio per tutto il litorale pugliese, indicati con il simbolo della bandierina. Ciascuna bandierina è suddivisa in due parti, indicate con F a sinistra e C a destra: con la relativa colorazione viene rappresentata la classe di abbondanza di Ostreopsis ovata rispettivamente sul fondo (F) e in colonna d’acqua ( C ), ottenuta sulla base degli intervalli di densità definiti dalla tabella sottostante la mappa. La mappa può essere spostata trascinandola con il cursore, mentre la scala può essere ingrandita o ridotta utilizzando i segni +/ – (a destra in basso della mappa). Inoltre, cliccando sulla bandierina si apre una finestra in cui è visualizzata la denominazione del tratto costiero corrispondente alla rispettiva acqua di balneazione, nonché gli ultimi risultati disponibili per la stagione di monitoraggio in corso. I dati aggiornati ad agosto 2018 – siti con elevata presenza di alga tossica:
Nelle precedenti settimane, divieti di balneazione sono stati emessi dalle locali amministrazioni nelle località di Bari e Fasano mentre non è chiara l’attuale situazione in merito a divieti e permessi che teoricamente dovrebbero proseguire nonostante gli azzardi di alcuni bagnanti che, noncuranti degli avvertimenti degli enti preposti, avrebbero continuato a bagnarsi nelle acque delle spiagge segnalate dall’ARPA. Azione che ovviamente consigliamo vivamente. Impossibile da vedere ad occhio nudo (essendo di dimensioni microscopiche) la fioritura dell’alga può causare un’intossicazione i cui sintomi indirizzano verso un meccanismo irritativo aspecifico sulle mucose respiratorie e congiuntivali, con conseguente irritazione congiuntivale, rinorrea (raffreddore), difficoltà respiratorie (tosse, respiro sibilante, broncospasmo con moderata dispnea) e febbre. Totalmente “salve” risulterebbero invece la zona del leccese, ma anche del Gargano e della BAT.
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