Via libera dell’antitrust Ue all’acquisizione di Ilva da parte di Arcelor Mittal sotto condizione. L’ampio pacchetto di misure correttive include l’eliminazione del gruppo Marcegaglia dal consorzio di acquisto e numerose cessioni tra cui gli impianti di Arcelor Mittal di Piombino, oltre a Liegi (Belgio), Dudelange (Lussemburgo), Skopje (Macedonia), Ostrava (repubblica ceca) e Galati (Romania). Per Bruxelles la vendita ad Arcelor Mittal di Ilva deve contribuire al risanamento ambientale di Taranto. Il commento del Ministro Calenda: “Ora manca solo l’accordo sindacale e poi finalmente, dopo anni di crisi e problemi, Ilva potrà diventare un’acciaieria competitiva e all’avanguardia nella protezione dell’ambiente e delle persone. Non perdiamo questa occasione per Taranto e per l’Italia”.
ArcelorMittal S.A. è un colosso industriale mondiale, operante nel settore dell’acciaio, nato dalla fusione di due tra le più grandi aziende del settore, la Arcelor e la Mittal Steel Company, avvenuta nel 2006. Il quartier generale si trova nella capitale del Lussemburgo. Oltre ad essere il più grande produttore d’acciaio, è anche attivo nel mercato della fornitura di acciaio per l’industria automobilistica e per i settori delle costruzioni, degli elettrodomestici e degli imballaggi. Uomo chiave dell’azienda è il multimiliardario indiano Lakshmi Mittal: è infatti amministratore delegato e ha il potere di nominare 6 dei 18 membri del consiglio di amministrazione. Altri 6 membri vengono nominati da Arcelor, mentre i rimanenti 6 membri vengono divisi in parti uguali tra gli azionisti della compagnia e i dipendenti. L’azienda ha una produzione che arriva a 114 milioni di tonnellate complessive di acciaio ogni anno. Il suo fatturato supera i 50 miliardi di euro e la compagnia fornisce ai proprietari utili netti per circa 1 miliardo e mezzo. Conta circa 200 000 dipendenti e la capitalizzazione di mercato è pari a circa 26 miliardi di euro.
Delusi tutti quei cittadini che avevano sperato in una riconversione dell’ILVA portando i lavoratori a puntare su settori industriali differenti e più amici degli ambienti. Mentre i ragazzi muoiono ancora di tumore e vedono nelle loro case la polvere che giunge dal cielo durante i “Wind day” nel quartiere Tamburi, a livello internazionale si pensa ancora di proseguire con i lavori nell’acciaio in una città come Taranto che potrebbe facilmente lavorare di turismo.
Rosa D’Amato (M5S): “La salute dei cittadini non è subordinata alla vendita”