Santorsola: “discarica di Trani va sorvegliata, non bastano telecamere. Solidarietà a lavoratori SicurItalia”

«La vigilanza della discarica di Trani deve essere garantita. È un sito potenzialmente pericoloso e non può essere vigilato solo con delle ronde o dalle telecamere». Così Mimmo Santorsola, consigliere della Regione Puglia, già assessore regionale all’ambiente, esprime la sua preoccupazione per la sicurezza ambientale alla quale è strettamente collegato il futuro dei lavoratori della SicurItalia, che attendono risposte proprio nel merito.
«Esprimo loro – conclude Santorsola – la mia più piena solidarietà affinché la situazione si risolva al più presto nell’interesse di tutti, e senza illudere nessuno».

Nei giorni scorsi, le guardie giurate, ex dipendenti con famiglie a carico, avevano organizzato uno sciopero della fame attraverso una singolare manifestazione ai piedi di Palazzo di città restando giorno e notte ininterrottamente in attesa di una risposta da parte della politica che a quanto pare tarda ad arrivare. A parte le belle parole di qualcuno, la realtà è che ancora oggi questa gente è rimasta senza un’occupazione da un giorno all’altro. Alle guardie giurate della Sicuritalia era affidata la vigilanza armata presso gli stabilimenti Amiu.

“Siamo arrivati in una situazione veramente indignante per il trattamento che ci hanno riservato, dapprima con la riduzione delle ore lavorative, poi il 1 novembre una soluzione “tombale” affidando il servizio ad una nuova società non applicando la clausola sociale. Loro parlano di discrezionalità dell’istituto. La cosa certa è che noi restiamo senza lavoro con a carico dei bambini. Continuano ad illuderci trovando delle soluzioni immaginarie senza la concretezza di una risoluzione” – sino allo scorso 31 ottobre le guardie giurate avevano sorvegliato anche la discarica Amiu di Trani, poi costrette persino allo sciopero della fame per riavere il proprio lavoro. Sciopero che, a parte qualche articolo di giornale, non ha aiutato le guardie giurate a riottenere il loro lavoro.

Nelle ultime settimane si sono persino consumate polemiche politiche con un “botta e risposta” a distanza. Ma anche in questo caso, oltre allo “show”, nulla è cambiato alimentando una situazione a dir poco stagnante e paradossale dove coloro che hanno avuto la fortuna di avere un lavoro sono costretti a protestare per riaverlo, senza nemmeno ottenerlo di nuovo. Che fine faranno questi lavoratori? Che fine faranno le loro famiglie? Ma soprattutto, viste le ultime dichiarazioni di Santorsola, che intenzioni ha la politica tutta nei confronti di queste persone per aiutare loro e le loro famiglie a proseguire una vita dignitosa che possa essere almeno la metà di quella profumatamente stipendiata di assessori, parlamentari, sindaci, consiglieri regionali? Alle dovrebbero seguire i fatti (che ancora non abbiamo visto).