Nel mese di maggio Patrizia Antonino, un’operatrice socio-sanitaria di Giovinazzo, mentre era al lavoro alla giuda del pulmino per accompagnare a casa un gruppo di anziani malati di Alzheimer, ha notato per strada un gattino abbandonato in un cartone.
L’operatrice ha fatto quello che ogni singolo essere umano con un minimo cuore avrebbe fatto: non ha esitato un istante e ha portato con se il piccolo animale indifeso. Anche gli anziani a bordo erano entusiasti: “Quanto è bello, teniamolo!” Ma, cosa stranissima è che, proprio in seguito a questa buona azione Patrizia, dapprima è stata sospesa dal lavoro e poi licenziata. Stando alle “regole”, ella non avrebbe dovuto. L’ennesima paradossale situazione burocratica italiana.
I legali della donna hanno già presentato il ricorso e per aiutare la donna, intanto, è partita una raccolta firme. Sul sito firmiamo.it, infatti, si legge:
Un’operatrice socio-sanitaria di 44 anni impiegata in una casa di cura per malati di Alzheimer di nome Patrizia è stata licenziata dopo aver aiutato un gattino randagio.
“Il piccolo è stato ritrovato in una scatola di cartone e la signora lo ha portato all’interno della struttura per dargli le prime cure nel giardino della villa.
Il titolare della casa di cura non ha gradito, nonostante numerose ricerche provino che la pet therapy sia più che positiva per i malati di Alzheimer e la presenza di un micino avrebbe giovato all’ambiente, e ha costretto Patrizia a riportare il micio in strada.
Un giorno, alla guida del pulmino per riaccompagnare a casa alcuni ospiti della struttura, la signora Patrizia vede il piccolo in strada e lo prende con sé: la faccenda sembrava essersi risolta per il meglio poiché il micio sarebbe stato adottato dalla nipote di una delle pazienti.
La madre della ragazza però era contraria all’adozione e ha riportato il fatto al direttore della casa di cura.
La donna è stata quindi licenziata in tronco! La signora non ha mancato a nessuna delle mansioni della sua professione, ma a quanto pare per la clinica avere a cuore le sorti di un essere vivente sarebbe motivo di licenziamento!
Diamo il nostro appoggio alla signora e chiediamo al giudice che ha accolto il suo ricorso di fare giustizia per Patrizia!”
La donna, nubile, con mamma anziana a carico, non sembra affatto aver cambiato idea sul nobile gesto. La maggior parte degli utenti del web sembra siano d’accordo con lei.
La petizione su Firmiamo.it: https://firmiamo.it/licenziata-per-aver-aiutato-un-gattino–e-un-ingiustizia