Acqua pubblica in Puglia: a che punto siamo? I VIDEO dell’incontro svoltosi a Bisceglie

Una sala del castello svevo di Bisceglie riempita da attivisti e semplici cittadini curiosi ha visto lo svolgersi del dibattito sulla ripubblicizzazione dell’Acquedotto Pugliese che dovrebbe teoricamente seguire la linea già tracciata dal 2011, quando con un referendum, i cittadini italiani richiesero in maggioranza l’abrogazione dell’ art 23bis della legge 133/2008 in merito alla privatizzazione dei servizi idrici pubblici con l’eliminazione parziale dell’art 154 del Decreto Legislativo n.152/2006 che dava sino a quel momento la libertà al gestore della rete idrica di ottenere incassare profitti garantiti sulla tariffa attraverso il 7% a remunerazione del capitale investito dalla bolletta che ricade sui cittadini (che in non pochi casi non riescono ad effettuare i pagamenti a causa di un disagio sociale e di una povertà che andrebbe contrastata a livello istituzionale con giuste agevolazioni).

All’incontro hanno partecipato Antonella Laricchia e Antonio Trevisi (consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle), Michele Loporcato (Rete appulo-lucana Rete Salva l’Acqua) e Vincenzo Spina (Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune”), e il Sindaco di Bisceglie, Francesco Spina.

Ad introdurre l’incontro sono stati lo scrittore Giulio Di Luzio e l’attivista ambientale Izio Monopoli.

I motivi dell’incontro pubblico: a distanza di anni da quel referendum del 2011, la situazione non è delle migliori e a questa si aggiungono notevoli disagi da parte dei cittadini (ultimo caso quello dei contatori bloccati nelle case popolari salentine a causa di alcuni mancati pagamenti) sino al misterioso caso del lago del Pertusillo, una delle fonti d’acqua del nostro acquedotto che dalla Basilicata testimonia la pericolosità delle trivellazioni petrolifere.

Tra i vari argomenti, anche una riflessione poi sulla questione dell’acqua in bottiglia, per sfatare il “mito” indotto dalle pubblicità, a favore di un’acqua pubblica che purtroppo, a livello legislativo, tarda ad arrivare.

Qui sotto parte dell’intervento di Michele Loporcato (Rete appulo-lucana Rete Salva l’Acqua) con l’intervento aggiuntivo del Sindaco di Bisceglie, Francesco Spina (con breve introduzione dell’attivista ambientalista Izio Monopoli):

Durante l’intervento di Loporcaro, il Sindaco di Bisceglie, Francesco Spina, è intervenuto a sostegno di un documento a favore del concetto di diritto all’acqua pubblica. Il Sindaco si è detto a favore della causa, (pur non volendo entrare nei particolari tecnici affrontati nel corso della serata), ricordando le precedenti battaglie sull’acqua per gli agricoltori e sull’iniziativa sul riuso delle acque reflue (anche se diversi attivisti segnalano proprio in zona Torre Calderina, tra i comuni di Bisceglie e Molfetta, ancora la presenza di acqua da “un caratteristico colore”, accusando proprio l’acquedotto pugliese di non controllare i depuratori e promuovere una condotta sottomarina che di fatto non servirà a nulla se non a spendere milioni di euro che potrebbero essere invece investiti proprio per la depurazione delle acque ed eventualmente anche per il loro riutilizzo in agricoltura. Ma questa è un’altra storia (anche se il tutto è collegato da una evidente tematica che andrebbe diffusa periodicamente in maniera pubblica per sensibilizzare l’intera popolazione).

Qui sotto l’intervento della consigliera regionale Antonella Laricchia (Movimento 5 Stelle), che ha fatto il punto sulla situazione politica attuale a livello regionale:

ACQUA PUBBLICA. Se non la difendiamo, la pagheremo cara!

#AcquaPubblica Se non la difendiamo oggi, la pagheremo cara domani. Ecco il mio intervento IN DIRETTA da #Bisceglie. CONDIVIDETE E PASSATE PAROLA! #M5S #Puglia

Posted by Antonella Laricchia on Thursday, March 9, 2017

L’intervento del consigliere regionale Tony Trevisi (Movimento 5 Stelle) si è focalizzato su una questione molto delicata, ovvero il diritto all’acqua e alla proposta di assicurare un minimo di 50 litri giornalieri per ogni famiglia (a tal proposito qui l’articolo di approfondimento sulla proposta del M5S in consiglio regionale):

 

Gli argomenti sono chiari, ma restano dunque molti dubbi sul reale destino dell’acqua in Puglia (e non solo) sia dal punto di vista gestionale che dal punto di vista qualitativo. Il tutto tenendo conto che nel 2018 il mandato dell’ AQP s.p.a vedrà la sua naturale scadenza e all’Autorità idrica pugliese (A.I.P.) spetterà l’arduo compito di pubblicare una gara d’appalto per la gestione idrica in Puglia.

Il tutto accadrà nel caso in cui entro giugno non avvenga l’effettiva conversione dell’Acquedotto. Una storia ancora aperta, che, si spera, possa terminare a lieto fine con la ripubblicizzazione della gestione idrica.

In alternativa, la questione potrebbe non essere rosea per il futuro dei pugliesi, anzi, in alcuni casi, anche nera come il petrolio.